Materia e disciplina recente, la robotica può comunque già vantare una storia di discreta entità, anche essendo una tecnologia emergenti ha lo sguardo decisamente rivolto al futuro e piedi ben piantati nel presente. Le tecnologie emergenti, anche dette tecnologie esponenziali, si caratterizzano per crescere a una rapidità maggiore rispetto alle altre. Sono tecnologie che negli ultimi anni hanno avuto un impatto forte nelle nostre vite e sulla società. E la robotica queste caratteristiche le ha, così come la ha la stampa online. Pensiamo che oggi rimanendo seduti comodamente a casa propria e utilizzando uno smartphone è possibile stampare pieghevoli, dépliant e brochure e farseli recapitare direttamente a casa. Anche questa tecnologia sta avendo un impatto sulla vita di tutti i giorni e sulla società, ma anche sull’ambiente riducendo le emissioni di gas inquinanti che avremmo prodotto utilizzando un’auto per spostarci e andare in tipografia a stampare.
Ma facciamo qualche passo indietro e andiamo a scoprire la storia della robotica, una materia recente ma non per questo priva di una sua storia. Il 1954 può essere considerata una nostra data di riferimento, perché è proprio in quell’anno che l’inventore George Devol brevetta il “Programmed Article Transfer”, a tutti gli effetti considerato come il primo robot industriale.
Lo stesso progetto è stato poi ripreso da Joseph Engelberger, un ingegnere che si unì a Devol, inventore del prototipo nel 1954, per dare vita a Unimate #001.
Il debutto di questo robot in catena di montaggio risale al 1959. Fa la sua comparsa nella catena di montaggio e assemblaggio della General Motors e permette l’automazione del processo produttivo.
Ma se andiamo ancora più indietro nel tempo vediamo che il concetto di macchina come opportunità per ridurre gli sforzi dell’uomo e aumentare efficienza e produttività non è così lontano. Anzi. Gli stessi antichi greci consideravano l’uso delle macchine in tal senso e pensavano che Efesto, il dio del fuoco pronto a forgiare ferro e metalli, si facesse aiutare nella sua attività da automi meccanici. Leonardo da Vinci, inventore e precursore in molti campi, sviluppò un automa meccanico e lo dimostra il disegno dell’armatura di un cavaliere con all’interno complessi meccanismi di trazione utili a facilitare i movimenti dell’essere umano che avrebbe indossato quell’armatura.